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Istituto delle Suore Francescane di Nostra Signora del Buon Consiglio.

Istituto delle Suore Francescane di Nostra Signora del Buon Consiglio (IFNSBC)
L'Istituto e la sua missione
L'Istituto delle Suore Francescane di Nostra Signora del Buon Consiglio è stato fondato da fra Caetano de Messina, un frate francescano cappuccino italiano arrivato in Brasile nella prima metà del XIX secolo. Nel 1841, il frate iniziò la sua attività religiosa nel nord-est del Brasile attraverso varie opere, tra cui la fondazione dell'Istituto delle Suore Francescane di Nostra Signora del Buon Consiglio, nell'antica città di Papacaça, oggi Bom Conselho, nello stato di Pernambuco. In questa cittadina, nel 1853, fra Caetano fondò la scuola conventuale "Colégio Nossa Senhora do Bom Conselho", sotto la cura delle suore.
Quando fondò il collegio e, insieme ad esso, l'Istituto delle Suore Francescane di Nostra Signora del Buon Consiglio, fra Caetano de Messina volle che l'istituto sviluppasse attività missionarie ed educative.
L'Istituto nacque con lo scopo di ospitare "orfani indigenti". A fra Caetano fu dato il dono di essere, fare, chiamare e unire. Le prime suore hanno ricevuto il dono di rispondere e di riunirsi. Le suore che sono venute dopo hanno ricevuto il dono, la responsabilità di continuare, di far crescere l'eredità lasciata da lui, nella misura in cui l'Istituto è stato in grado di presentare e attualizzare, attraverso una risposta trasformante, i desideri e le necessità della Chiesa e del Popolo di Dio. L'Istituto è il monumento vivente che testimonia il passaggio tra noi di quest'uomo di pace e di coraggio, capace di credere che questo piccolo gruppo di giovani avrebbe portato avanti il suo nascente progetto d'amore.
Frate Caetano credeva che Dio manifestasse la sua potenza nei deboli. La sua fiducia non è stata vana, perché la missione educativa, che ha lasciato come strumento per esprimere il dono della pace e della riconciliazione, è ancora presente nelle più diverse attività intraprese dall'istituto. In questa prospettiva, la posizione delle Suore Francescane di Nostra Signora del Buon Consiglio è stata e sarà sempre quella della non violenza e del non dominio. Finché ci sarà un essere umano sulla faccia della terra assetato di giustizia, amore e pace, ci sarà l'ambiente, lo spazio aperto dove si esprimerà il carisma dell'Istituto fondato da fra Caetano de Messina il 24 aprile 1853.
Il Fondatore
Gesù percorreva tutte le città e i villaggi, insegnando nelle sinagoghe e annunciando la Buona Novella del Regno. Vedendo le folle che lo accompagnavano, fu preso da compassione perché erano deboli e abbattute come pecore senza pastore (Mt 9,35-3).
Frate Caetano da Messina si immedesimò nella gente che soffriva per la mancanza di acqua e di pane, senza un luogo decente per seppellire i propri morti. Facendo sue le parole del Signore al profeta Giona, 4,11: "E non avrò compassione della grande città di Ninive, dove più di centoventimila esseri umani non sanno distinguere la mano destra dalla sinistra? Nella sua pratica missionaria, era pieno di compassione per i più poveri, i più bisognosi e tutti coloro che non avevano accesso alla conoscenza. A questo proposito, fra Bento de Terrinca dice: "Fra Caetano amava la gente del sertão con cuore di madre per l'abbandono materiale e spirituale in cui viveva".
I frutti delle sue azioni si moltiplicarono. Costruì e riparò chiese, perforò pozzi e dighe, si prese cura dei cimiteri, fondò una Santa Casa della Misericordia, piantò alberi nelle strade e nelle piazze, aprì strade e sentieri. Rileggendo la sua pratica, in particolare la ricostruzione di chiese in rovina, si nota un approccio francescano. Ma oltre a questo remoto senso di spiritualità francescana, va aggiunto che gli operai degli edifici di fra Caetano da Messina erano persone riconciliate, che avevano scambiato le armi con una stretta di mano. Da questo punto di vista, contemplare una chiesa costruita o ricostruita dal "Missionario Gigante" non è la stessa cosa che ammirare un edificio progettato dai più raffinati ingegneri.
Non possiamo però perdere di vista un'altra dimensione, non meno profonda. Nel lontano Medioevo, quando Francesco pregò nella chiesetta di San Damiano nel 1205: "Signore, cosa vuoi che faccia?". Il Signore rispose: Francesco, vai e restaura la mia Chiesa che, come vedi, sta cadendo a pezzi. Non capì subito il significato di ciò che stava ascoltando.
Anche noi capiamo poco. Siamo abituati a sentire, vedere e persino aiutare a costruire e riparare le chiese. Ma chi è questa Chiesa? Una risposta immediata è possibile: siamo noi. Ogni persona umana, curata, rivitalizzata, rinvigorita, è il restauro della chiesetta di San Damiano. Solo in seguito Francesco si rese conto della richiesta del Signore e andò per il mondo a restaurare l'uomo in rovina. Frate Caetano, come suo seguace, lo seguì.
Fonte: MELO, Loreto. Veloce come il vento, instancabile come l'amore. Sr Loreto Melo, Sr Mercês Tenório - Recife: Ed. dos Autores, 2014
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